Guardo di sfuggita e in maniera incompleta un servizio in tv che mi fa fa ridere e piangere insieme.
Nonno Felice(lo chiameremo cosi') di anni 94 telefona al comando dei carabinieri di un paesino sperduto dove il vecchietto vive, da solo.
Si sente solo , i suoi familiari sono lontani, non lo possono raggiungere , il virus maledetto lo impone .
Ma e' natale , e proprio non ce la fa , vorrebbe che anche solo uno che faccia parte del comando dei carabinieri lo raggiungesse x una fetta di panettone insieme.
Dalla caserma parte un'auto al completo , 4 graduati, comandante compreso, che si presentano con panettone e aranciata (si sa ,siamo in servizio..)
Insomma i tanto bistrattati carabinieri, quelli che noi tutti massacriamo nelle barzellette , si sono riabilitati alla grande, in un colpo solo , con un gesto che apparentemente sembra normale.
E il punto a me sembra proprio questo: che normale dovrebbe esserlo.
Presumo che nonno Felice non vivesse su un eremo abbandonato, cosi non sembrava dalle immagini.Una casa contornata da case, e il pensiero che nonno abbia pensato per primi ai carabinieri fa pensare che viviamo in tanti, magari appiccicati nello stesso posto, ma siamo soli , e ignorati, non sappiamo chi ci abita di fronte , non riusciamo ad instaurare un rapporto degno di tale nome se non con una mail , magari con PEC , meglio essere sicuri che " lei non sa chi sono io".
Cosi chiamiamo comandante e appuntato, si sa mai, saremo anche piu sicuri....
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