domenica 27 dicembre 2020

NONNO FELICE

 Guardo  di sfuggita   e  in  maniera incompleta  un  servizio  in  tv  che  mi  fa  fa  ridere  e  piangere insieme.

Nonno  Felice(lo  chiameremo  cosi') di  anni 94 telefona  al  comando  dei  carabinieri  di un  paesino    sperduto  dove  il  vecchietto  vive,  da  solo.

Si  sente  solo , i  suoi  familiari  sono  lontani,  non  lo  possono  raggiungere , il  virus  maledetto  lo impone .

Ma  e'  natale ,  e proprio   non  ce  la  fa , vorrebbe    che  anche  solo uno  che  faccia  parte  del  comando  dei  carabinieri lo  raggiungesse    x  una  fetta  di  panettone  insieme.

Dalla  caserma  parte  un'auto   al  completo ,  4 graduati,  comandante  compreso,  che  si presentano  con  panettone  e aranciata (si  sa  ,siamo in  servizio..)

Insomma    i  tanto  bistrattati  carabinieri,  quelli    che  noi  tutti  massacriamo  nelle  barzellette ,  si  sono riabilitati alla  grande, in un  colpo  solo  ,  con  un  gesto  che apparentemente  sembra  normale.

E il  punto  a  me  sembra  proprio  questo: che  normale  dovrebbe  esserlo.

Presumo  che  nonno  Felice  non  vivesse  su  un  eremo  abbandonato,  cosi  non  sembrava  dalle  immagini.Una  casa contornata  da  case,  e il  pensiero   che  nonno  abbia  pensato  per  primi   ai  carabinieri  fa  pensare che  viviamo   in tanti,  magari  appiccicati  nello  stesso posto, ma  siamo  soli ,  e  ignorati, non  sappiamo  chi  ci abita  di  fronte  , non  riusciamo  ad  instaurare  un  rapporto  degno di tale  nome  se  non  con  una  mail ,  magari  con  PEC , meglio  essere  sicuri che " lei  non  sa  chi  sono io".

Cosi  chiamiamo  comandante  e  appuntato, si  sa  mai,  saremo  anche  piu  sicuri....

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